La stretta sui contratti a termine, per quelli già in essere, scatterà a partire dal mese di novembre 2018. La legge ha dunque introdotto un periodo transitorio, fino al 31 ottobre, nel quale si potranno applicare le vecchie regole e consentire alle imprese di adeguarsi. I nuovi contratti, invece, devono rispettare da subito le nuove norme: necessaria la causale dopo 12 mesi; massimo quattro rinnovi; durata massima di 24 mesi; dopo ogni rinnovo aggravio contributivo dello 0,5% tranne che per colf e badanti. Vengono inoltre inseriti degli automatismi in base ai quali se un contratto a termine dura oltre 12 mesi in assenza di causale, si trasforma in contratto a tempo indeterminato a partire dalla data di superamento del termine dei 12 mesi. Lo stesso meccanismo scatta in tutti i casi di violazione delle norme sulla causale. C’è poi un ulteriore paletto, in base al quale il numero dei lavoratori assunti con contratto a tempo determinato o con contratto di somministrazione a tempo determinato non può eccedere complessivamente il 30% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore.