GPG dislocate presso il Tribunale di Milano – Palazzo di Giustizia – si ritrovano in scene da film

Purtroppo il giorno 9 aprile è stato un giorno triste per la Vigilanza, soprattutto delle GPG dislocate presso il Tribunale di Milano – Palazzo di Giustizia che a fronte del solito lasciar a campare (la regola del sottovalutare sempre) si sono ritrovati in scene da film.
L’incontro per i lavoratori che ci hanno chiesto di tutelarli nelle loro vicende è slittato al 16.4.15.

Non è giusto che chi si sveglia per andare a lavoro deve incappare in rischi simili; rischi che si possono evitare col normale buon senso di chi è pagato per occuparsi, studiare e migliorare la sicurezza in utenze a rischio.

La GPG è un operatore di sicurezza non lo scudo o meglio il cuscinetto su cui far ricadere ogni colpa.

La GPG deve avere tutti gli strumenti per operare correttamente e deve essergli garantito dal D.U.V.R.I. che le persone preposte alla valutazione dei rischi, gli diano il minor rischio possibile al fine di operare nella mior sicurezza possibile.

In questa tragica vicenda tutti dobbiamo indignarci e non trasformarla nella solita farsa italiana del perbenismo dove tutti sono scossi ma che alla fine nessuno fa nulla per far si che fatti simili non ricapitino.

“Sono tre le vittime di Claudio Giardiello: un giudice, il suo ex avvocato e il coimputato. Le telecamere della sicurezza lo hanno ripreso mentre mostrava all’ingresso un falso tesserino. Dopo l’arresto ha avuto un malore. Il ministro Alfano: “Era pronto a uccidere ancora”. L’avvocato ucciso: “Vado a testimoniare perché bisogna avere coraggio”. Un falso tesserino da avvocato per entrare in tribunale (le telecamere lo hanno ripreso mentre lo mostrava all’addetto) con in tasca una pistola regolarmente detenuta e due caricatori pieni. Tredici colpi calibro 7.65 per compiere una strage. E’ di tre morti e due feriti (uno, molto grave, Davide Limongelli, è il suo stesso nipote) il bilancio della mattina di terrore a Palazzo di Giustizia di Milano, dove l’imputato di un processo per bancarotta fraudolenta, l’immobiliarista Claudio Giardiello, 57 anni, ha ucciso il giudice Ferdinando Ciampi, Giorgio Erba (suo coimputato nel processo sul fallimento dell’Immobiliare Magenta di cui Giardiello era socio di maggioranza) e il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani che nel processo era testimone. “Volevo vendicarmi di chi mi ha rovinato” avrebbe detto ai carabinieri, subito dopo la cattura.”

La CISAL, a tutti i livelli, non vuole che tale TRAGEDIA si possa ripetere.

IL SINALV CISAL aveva già scritto alla Prefettura di Milano nel 2013 perché l’inserimento del personale non armato, in sostituzione di parte delle guardie giurate previste nell’appalto, aveva dato già preoccupazione.

Abbiamo chiesto all’ALLSYSTEM SPA spiegazioni e rassicurazioni su come vorrà far reimpostare le regole di controllo di questo servizio, perchè ora, molti malintenzionati sanno come potrebbero fare per ripetere un atto di una scelleratezza che non ha limiti di danno. Meno male che non aveva una bomba rispondiamo noi al Ministro Alfano !

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Salvatore A. Melillo
Segretario Nazionale

On aprile 11th, 2015, posted in: LA PAGINA DEL SEGRETARIO by

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