In relazione alle crescenti difficoltà, nate soprattutto negli ultimi anni, nella gestione degli appalti relativi alla Vigilanza Privata (e servizi fiduciari), riteniamo opportuno e fondamentale rivedere la materia e le regole del cambio appalto, rendendole più cogenti e vincolanti, individuando anche diversi criteri e regole per il rispetto dello stesso.
Individuiamo ad esempio l’assegnazione per iscritto della GPG al servizio o più servizi a cui di volta in volta viene adibito, in modo da rendere più chiaro e trasparente il suo impiego nell’appalto (si verifica spesso che le GPG vengono “SPOSTATE” improvvisamente impiegate verso la fine dell’appalto per “liberarsi di loro” fruendo appunto del cambio appalto).
Nel settore pulizie – multi servizi il lavoratore viene assunto per lavorare presso un determinato cliente e questo permette agilmente di vincolarlo alle sorti dell’appalto stesso; mentre la GPG viene assunta per i servizi vari dell’istituto di vigilanza, ma poi se vi è un cambio appalto, il lavoratore subisce comunque le sorti dell’appalto anche se vi ha fatto servizio per i soli 6 mesi. Si pensi che, ormai è una prassi consolidata, le Vigilanze se perdono l’appalto e non riescono a far passare le GPG con la società subentrante, li licenziano ex art.7 Legge 92/12.
6 mesi per “liberasi di una GPG che potrebbe lavorare da anni in azienda” sono pochi.
Oggi inoltre il cambio appalto modifica sensibilmente le condizioni economiche del lavoratore che, tranne l’assegno “ad personam” (differenza economica tra il 4 liv. super e il 4°), tutti gli altri istituti contrattuali possono non essere garantiti, come ad esempio : il livello superiore rispetto all’inquadramento previsto dal CCNL in riferimento alla reale mansione da svolgere prevista dal capitolato d’appalto, superminimi, indennità, ecc.
L’Anzianità di settore, assente nel CCNL Vigilanza Privata, è il maggior fattore che determina il “dumping” di cui le aziende continuano a lamentarne l’incidenza nei costi (oggi per loro troppo alti).
Di fatti una GPG che lascia un Istituto di Vigilanza per passare in un altro, si ritrova senza alcuna anzianità di settore per la quale viene mantenuto lo status di guardia giurata e quindi, il suo inquadramento (salvo contrattazione di parte) riparte dal 6° livello che <<nei fatti>> è un livello di ingresso in azienda, mentre dovrebbe essere di settore, poiché una GPG che ha volto regolare servizio per più anni, passando gli step contrattuali “che ora sono di 2 anni per livello (6° e 5°)”, come avviene in tutti i CCNL ove vi sia previsto il livello d’ingresso (CCNL Imprese di Pulizie e Multiservizi prevede un livello di ingresso al 1° per 9 mesi e poi il passaggio al 2° – tutte le aziende del settore dovranno inquadrarlo da quel momento in avanti al 2° livello; CCNL Turismo prevede per 6 mesi l’inquadramento iniziale al 6° per poi passare al 6° super; persino il CCNL Commercio per l’addetto all’insieme delle operazioni ausiliarie alla vendita, prevede l’inquadramento al 5° liv. per i primi 18 mesi di servizio e poi il passaggio al 4°). Solo il mantenimento dello staus di Guardia Giurata può permettere al settore di evitare la corsa a “liberarsi” del personale vecchio per abbattere il costo del lavoro con nuove assunzioni.
Una GPG che lavora da più di 4 anni continuamente nel settore, deve essergli garantito, ogni qual’volta verrà assunto, il 4° livello, che nei fatti è il livello d’inquadramento della GPG qualificata.
L’anzianità nell’appalto. Ormai col Jobs Act i conti non tornano. Le GPG rischiano ad ogni cambio appalto o affidamento di servizio di vedersi azzerare la propria anzianità di servizio, finendo col rischiare di ritrovarsi anche con svariati anni di servizio, nelle tutele crescenti.
E’ opportuno prevedere con un accordo Quadro che le GPG impiegate nel settore mantengono col cambio appalto l’anzianità di servizio convenzionale risultante da ultima assunzione.
Sistematico ormai è vedere come i NETWORK (società giuridicamente non costituite come Istituti di Vigilanza, ma che nei fatti operano come loro, ossia nell’acquisizione e gestione dei servizi o degli appalti) stanno determinando un abbassamento delle tariffe dei servizi di vigilanza, al disotto delle tariffe cd di legalità, in quanto “gestendo” loro i servizi, è ovvio che riescono a incidere sulla media di settore, per i quali, se si vuole acquisire lavoro, si è costretti ad abbassare il costo orario del servizio, innescando una corsa al ribasso che va inevitabilmente a incidere sulla sicurezza e sui diritti delle GPG, non producendo beni, l’unico elemento ridimensionabile è il costo del lavoro della risorsa umana.
Chiediamo quindi che anche i NETWORK, come gli istituti di vigilanza, siano soggetti alle regole e alle leggi imposte nel settore.
Si pensi alle società NETWORK Dual Service, G4, Consorzio Enterprice, ecc. che nonostante abbiano rovinato molte società di Vigilanza, nulla hanno rischiato sotto il profilo dell’operatività, visto che non operano sotto concessione di licenza Prefettizia.
Diventa quindi indispensabile normare, laddove debbano continuare ad esistere, tutte le società “NETWORK” che possano interagire con gli Istituti di Vigilanza, nella gestione dell’appalto.