Tavola rotonda grazie all’On. Costanzo M5S oggi a ROMA su problemi categoria Guardie Giurate e sulle normative da perseguire per tutelarle al meglio
Oggi 17.04.2019 alle ore 15.00 il CISAL SINALV ha portato il suo contributo all’incontro tenutosi a ROMA presso la Sala Tatarella del Palazzo dei Gruppi Parlamentari situato in via degli Uffici del Vicario, finalizzato a confrontarsi sulle problematiche della categoria delle Guardie Giurate e sulle possibili vie normative da perseguire per tutelarle al meglio.
All’incontro ha partecipato l’On. Costanzo Jessica Deputata M5S – Commissione Lavoro Pubblico e Privato e altri commissari sensibili al tema.
L’incontro si è chiuso con l’impegno di rivederci a breve anche mediante la costituzione di tavoli tecnici per pianificare passo per passo sia le problematiche che le possibili soluzioni da affrontare.
Si allega il nostro contributo :
Buongiorno, col presente documento la nostra O.S. vuole offrire a lei On. Costanzo e alla Commissione Lavoro del Governo un contributo da parte di chi, giorno per giorno, è immerso nelle problematiche del settore Vigilanza, ed è consapevole che i nodi da sciogliere, per poter migliorare questo settore, non sono ne pochi e ne semplici.
Uno su tutti è il cambio appalto, oggetto di diatriba nel rinnovo del CCNL di CGIL CISL e UIL, usato oggi da molte aziende almeno per rinnovare il proprio organico, giungendo sempre a licenziare il personale non transitato in altra società proprio a fronte dell’intervenuto cambio appalto o affidamento di servizio; ciò perché quello che lo facilita – purtroppo – è l’impianto normativo ad oggi in essere, fondato su due normative – una peggiore dell’altra per i lavoratori che ne vengono coinvolti – Legge Fornero e Job’s Act.
Grazie a queste due normative che viaggiano ormai su binari paralleli, l’imprenditore che vuole liberarsi del proprio personale “non più gradito”, grazie al cambio appalto (per come oggi formulato nel CCNL di CGIL e CISL) ed alla classificazione del licenziamento come economico, permette all’azienda di assicurarsi – in caso di vittoria del lavoratore – la sola condanna al pagamento di una indennità economica, in luogo della ovvia e più onerosa riassunzione prevista invece sino all’entrata in vigore della legge Fornero e ormai quasi non più applicabile – sicuramente dal marzo 2015 – dopo l’entrata in vigore del Job’s Act. – Ovviamente il tutto si concretizza per una basilare ragione, se il CCNL prevede il mantenimento solo dell’anzianità di settore e degli scatti di anzianità nel passaggio tra una società e l’altra, con inevitabile perdita di tutte le somme altrimenti riconosciute dalla contrattazione o dalla società (superminimi, ad personam, scatti congelati, ecc.), è chiaro a tutti che conviene creare tutte le condizioni per arrivare ad un cambio appalto, specie se hai una forza lavoro datata, in tal modo da un lato chi assume avrà la convenienza di prendersi lavoratori “puliti” dall’art. 18 L.300/70 rientranti nel Job’a Act, senza pesi economici non strettamente collegati alla mansione che andranno a svolgere; e dall’altro chi licenzierà contando sul livello di ingresso previsto dal CCNL – che per 2 anni abbassa la retribuzione dovute al lavoratore di ben 2 livelli e per altri due anni successivi di 1 livello – senza considerare l’opportunità di assumere a termine senza il rischio della causale per 2 anni. Un vero affare, almeno fino a questo rinnovo – di qui la necessità di inserire un unico livello di ingresso nel settore – così come per altro presente negli altri CCNL – al fine di porre fine a questa situazione !
Altro tema difficile restano gli aumenti salariali, da anni troppo bassi nel settore, che ne hanno determinato un arretramento che oggi rischia di non essere più in linea col principio imposto dall’art. 36 della Costituzione (già affermato da più Giudici in varie vertenze nel settore Servizi Fiduciari della Vigilanza Privata), fenomeno sviluppatosi con l’abrogazione delle Tabelle Prefettizie. Bisogna trovare un vero sistema che garantisca una soglia minima di remunerazione oraria – per i servizi della Vigilanza – che tengano conto del reale costo della retribuzione e contribuzione del lavoratore, della sicurezza e dei mezzi impiegati per lo svolgimento del servizio – al fine di evitare i tentativi anche fraudolenti di dumping in ogni sua forma. Ormai non può essere solo il CCNL a normare questo settore in continua evoluzione. Proprio in tal senso ci auspichiamo che la vostra Risoluzione possa arrivare al termine e generare un complesso normativo nuovo e adeguato e che tenga appunto conto delle nuove “necessità” con cui le aziende impongono il “nuovo” modo di far servizi nella vigilanza.
- Ultimamente le aziende di Vigilanza sono solite comandare le Guardie Giurate a svolgere servizio da soli, con auto si servizio semplici (non blindate), per il “prelievo e trasporto di valori e contanti” mediante l’utilizzo di valigie di sicurezza appositamente istallate sulle predette auto che vengono usate dalla GPG per andare a prelevare contanti o valori direttamente dall’utente (Farmacia, negozio, ecc.) senza a nostro avviso una adeguata “protezione” del posto in cui opera e senza una adeguata garanzia di sicurezza per se stesso – in pratica i rischi non sono quelli determinati dagli attacchi ai furgoni dei classici “trasporto valori” come purtroppo oggi siamo chiamati a far fronte, ma se non si darà adeguata attenzione a tutte le sfere del Trasporto Valori – nel suo senso eziologico di movimentazione di beni – ci troveremo presto a discutere di altri tipi di crimini a scapito delle Guardie Giurate : <<troviamo assurdo mandare una GPG da sola a prelevare contanti e valori con una valigia che è sicura finchè resta chiusa ma quando la si apre, mette in mostra tutto il contenuto in esso risposto, in luoghi non sempre protetti come ad esempio il bancone del negozio (visto che qui viene fatta l’operazione) poichè la GPG deve usarla fino al riempimento della stessa!>>
Non per ultimo, anche come da Voi evidenziato, vi è il problema dell’orario di lavoro, ove vista la deroga alla Legge 66/2003 e alle poche norme presenti nel CCNL, l’azienda di vigilanza può adibire la GPG davvero H24, ossia in qualsiasi fascia oraria ricompresa nelle 24 ore giornaliere di lavoro e non vi è nessuna differenza tra lavorare di giorno o di notte, se non per una minima differenza economica sull’indennità giornaliera percepita dal lavoratore per il tipo di servizio svolto e quindi di conseguenza, solo leciti anche i servizi che inizia ad esempio anche alle 01.00 o 02.00 (di notte) che impediscono di fatto alla GPG di rispettare le disposizioni del Questore stesso, ossia di essere “riposate”. Non sono rari i casi di bioritmi danneggiati da una selvaggia distribuzione dell’orario di lavoro, visto appunto che nel settore non vi è regolamentazione se non quella insufficiente posta in essere dal CCNL di CGIL e CISL.
Questi su cui ci siamo soffermati, senza voler tediare nessuno, sono solo alcuni punti di quelli che affliggono il settore della Vigilanza Privata e di recente i Servizi Fiduciari. Purtroppo il DM 269/2010 non ha portato i benefici sperati e le successive normative non hanno migliorato di molto la qualità della vita delle Guardie Giurate, semmai le ha messe a dura prova a fronte del sobbarcarsi i maggior oneri utilizzati dalle aziende per adeguarsi agli standard normativi, a scapito delle proprie retribuzioni, ove l’alta vertenzialità del settore, mette in luce proprio il recupero economico (avutosi mediante “l’errato” pagamento degli emolumenti dovuti, da parte di quegli Istituti di Vigilanza che non avevano le basi solide per adeguarsi alle nuove normative del settore)